“ Quella di Teresa è la storia in cui si ritrovano la maggior parte delle persone che lavorano in ambito HR o che dirigono un'azienda e sono alle prese con la gestione di mandati di ricerca e selezione. L'ho vista accadere sulle migliaia di ricerche che svolgiamo con Reverse: su profili dirigenziali o tecnici, in startup o in aziende storiche, in Germania come in Usa, in medie realtà di provincia come in grandi organizzazioni di Parigi o Milano. Sempre gli stessi ostacoli.
Chi ricerca nuovo personale è talmente concentrato sul definire le competenze del profilo da non riuscire a cogliere il perché del suo fallimento e come migliorare.
Tutta l'attenzione è riposta nel ‘trovare', anche se questo richiede il minimo sforzo: qualche licenza da pagare sulle piattaforme online e una buona padronanza con le stringhe di ricerca e gli operatori booleani.
Il trovare è talmente semplice che in tutte le società di head hunting viene delegato ai consulenti alle prime armi. Teresa non ha difficoltà in questa ricerca: attraverso head hunter e con attività di caccia digitale interna individua con facilità i candidati idonei.
È una volta che ha trovato le persone in linea che inizia la salita: Teresa fatica a ottenerne l'attenzione, a capire come verificarne le competenze, a evitarne l'abbandono durante l'iter selettivo, a gestire la comunicazione con i clienti interni e ad avere successo nelle offerte. La protagonista si scontra, quindi, con la sfida più ardua: l'assumere.
Al recruiter più attento non sfuggirà che c'è un altro passaggio delicato tra il trovare e l'assumere, che richiede competenze ed esperienza di alto livello: il selezionare.
Nella vicenda di Teresa ho volutamente trascurato il selezionare sia perché identificare la persona giusta è un tema ampiamente trattato in letteratura da decenni sia perché ho notato che le aziende nel tempo si sono così strutturate da non riuscire più ad assumere una volta identificata con successo la persona giusta.
La differenza nella ricerca e selezione la fa chi riesce ad assumere. E chi ci riesce non lo fa perché è più bravo a trovare o a selezionare. Attraverso la storia di Teresa e la sua evoluzione agile ho descritto gli ostacoli e il come superarli, per portare a bordo nuovo personale. Ho preferito utilizzare un romanzo per diverse ragioni. La prima è dare concretezza a dei princìpi teorici come Employer branding, Agile HR, People analytics, Candidate experience. C'è di mezzo il mare tra il leggere la teoria e il declinarla in pratica nelle nostre organizzazioni.
La seconda ragione è che raccontare il cambiamento calandolo nei nostri uffici ce lo fa apparire realizzabile. Spesso il sentiero per migliorare è visibile anche se poco tracciato, ma la meta ci appare lontana e questo ci scoraggia, non ci fa partire. Per ultimo, il romanzo rende tangibile la vera evoluzione agile necessaria nella ricerca e selezione, che non è quella dei processi, ma ciò che interessa le persone: Teresa e i suoi collaboratori.
L'approccio basato sulle iterazioni, sui dati, sulla comunicazione continua con i clienti interni fa in modo che ogni HR possa portare più valore alla propria organizzazione e che questo sia ben visibile. Il ruolo degli HR e del recruiter interno, allora, si evolve dal ‘passa cv' a quello strategico che merita all'interno dell'azienda. Buona evoluzione! ”
Daniele Bacchi, CEO & Founder Reverse